NON COPIATE!

Un pomeriggio di un mese e mezzo fa mi chiama un
mio amico e mi dice che è andato a fare delle consegne a Castrovillari e,
passando davanti ad una libreria, ha notato un libro che parlava di delitti e
me l’ha comprato.
Ci incontriamo, mi dà il libro impacchettato, io lo
tolgo dalla busta e comincio a sfogliarlo. Ovviamente mi soffermo sull’indice e
noto qualcosa di strano. No, qualcosa di stranamente familiare. La mia
attenzione si posa su tre titoli e vado subito a pagina 79 del libro, dove
comincia il primo articolo “stranamente familiare”.
Il mio amico mi vede sgranare gli occhi e
spalancare la bocca  in una plastica
espressione di incredulità e stupore. La stessa espressione che ricordo di
avere avuto da adolescente quando, tornato a casa, trovai la porta aperta e
dentro la devastazione più totale. Ma se la mia espressione era di incredulità
e stupore, dentro di me ho percepito un senso di smarrimento e violenza fisica
sulla mia persona.

Perché?

Perché le parole che stavo leggendo su quel libro
erano le mie. Ovviamente anche le parole degli altri due articoli erano le mie,
errori di battitura compresi. 
L’autore (si fa per dire) se ne era appropriato,
eppure sul mio blog l’AVVERTENZA a non copiare pena il ricorso alle vie legali
è chiaro.
TRENTUNO PAGINE COPIATE. “Non posso far finta di niente, io ho studiato documenti, impiegato del tempo e fatto lavorare le mie capacità narrative” ho pensato, così ho contattato i legali che mi seguono nel mio lavoro di pubblicazione delle storie di Antichi Delitti ed è subito partito un ricorso d’urgenza teso a bloccare la diffusione di questo volume pubblicato a maggio 2018.

Leggete voi stessi questi brevi esempi e giudicate…
Qualche giorno fa il ricorso è stato accolto e il mio lavoro è salvo!
NON COPIATE. Meglio chiedere all’autore, prima di beccarvi una denuncia…

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