COME I MAIALI

L’uomo si sta avvicinando alla casetta colonica nel fondo che ha in fitto in contrada Cannalia, territorio di Francavilla Angitola. Davanti alla porta c’è suo figlio Bruno, sordomuto. I due si scambiano un cenno di saluto e l’uomo entra in casa, notando subito qualcosa di strano: sul pavimento c’è del sangue! A gesti chiede al figlio cosa sia accaduto, se si è fatto male oppure se ha scannato una gallina. Bruno gli fa capire il motivo di quella macchia di sangue, di avvertire solo la mamma e nessun altro, mentre il padre si mette le mani nei capelli ed esce di corsa.  

È il pomeriggio del 28 dicembre 1932.

Sono le 16,30. L’uomo è seduto davanti al Maresciallo Rocco Pugliese, comandante la stazione di Filadelfia:

– Marescià… mio figlio Bruno… in campagna… si è ferito.

– Calmatevi, è grave? Dove si è ferito?

– Marescià… – l’uomo è visibilmente sconvolto e non riesce più a parlare, ma a gesti fa capire al Maresciallo, che se ne sta con la bocca spalancata e gli occhi sgranati, cosa può essere successo.

– Chiamate subito un medico e andate a casa, io arrivo subito!

Bruno lo trovano nella stalla, coricato sopra una balla di paglia. Con l’aiuto di alcuni contadini del luogo viene trasportato sull’unico letto esistente nell’unica stanza. Mentre il dottor Vincenzo Pujia visita il giovanotto, il Maresciallo nota subito il sangue sul pavimento, ma nota anche altro sangue sopra due sedie e immagina che è su quelle sedie che il ventiduenne sordomuto si è ferito. Intanto il medico ha terminato la visita e i presenti ascoltano la diagnosi:

Presenta due ferite da taglio alla borsa scrotale con asportazione dei due testicoli… guarirà in una ventina di giorni, ma deve essere ricoverato in ospedale.

– Dottore, ho il tempo di chiedergli come e perché lo ha fatto? – gli chiede il Maresciallo.

– Se ci riuscite…

Con l’aiuto della madre e di altri parenti Bruno fa capire che in un momento di aberrazione si è evirato servendosi di un rasoio. Niente altro.

 A chiarire i motivi ci pensa la madre di Bruno:

Mio figlio da bambino venne ricoverato in un istituto per sordomuti in Catanzaro, dove rimase fino all’inizio dell’ultima guerra (si riferisce, evidentemente, all’inizio delle ultime operazioni militari fasciste in Libia tra il 1930 e il 1931. Nda). Egli è stato sempre insolente ed attaccabrighe, tanto è vero che anche il direttore dell’Istituto fece a mio marito delle rimostranze. Anche dopo dimesso dall’Istituto continuò ad essere molesto in famiglia, tanto è vero che circa tre anni addietro mi spaccò la testa con una sedia. Quando divenne adulto cominciò a manifestare l’intenzione di volersi sposare e penso che una tale idea se la sia messa in testa in seguito ad insinuazioni che gli venivano fatte da estranei per celia. Egli poscia si rivolgeva sempre a me per chiedermi quando lo facessi sposare ed in tali occasioni mi faceva capire che desiderava una donna bella e ricca. Da parte mia cercai sempre di sviare i suoi discorsi e qualche volta pregai anche gli estranei di non rammentargli fatti matrimoniali. Tutti in famiglia siamo stati minacciati di morte, però abbiamo sempre sopportato tali minacce e qualche volta ci ridevamo anche sopra

– Ma qualche volta ha manifestato intenzioni suicide o…

– No, non ha mai manifestato intenzioni suicide, né ha fatto veruna volta capire di volersi castrare.

– Avete idea di come abbia fatto a… operarsi?

Mio figlio è molto intelligente e pertanto è in grado di capire tutto e di apprendere tutto con la massima facilità, quindi non deve meravigliare se era a conoscenza del modo come una persona può essere evirata e ciò perché ha sempre assistito alla castrazione dei maiali e quindi era anche a conoscenza per quale motivo si pratica un’operazione del genere

Sarà così, ma il Maresciallo Pugliese indaga per scoprire se qualcuno possa avere istigato Bruno a compiere gli atti di autolesionismo o se qualcuno possa averlo aiutato, ma le indagini non portano a nulla e quindi è chiaro che il giovane ha fatto tutto da solo, come ha sempre sostenuto.

Il 4 marzo 1933 il Giudice Istruttore del Tribunale di Nicastro ordina l’archiviazione del fascicolo per difetto degli elementi costitutivi di qualsiasi reato.[1]

Castrarsi come i maiali non costituisce reato.


[1] ASCZ, Sezione di Lamezia Terme, Tribunale di Nicastro, Atti di istruzione penale.

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