Sette anni fa, durante una settimana in cui mi ero chiuso in una stanza perché ce l’avevo col mondo intero, nasceva per caso Antichi Delitti e per questo tra me e la mia Creatura (allora si chiamava Cosenza antichi delitti) c’è sempre stato un rapporto di odio-amore. Odio (sarebbe troppo lungo e noioso spiegarne bene i motivi) che in passato mi ha portato ad interrompere più volte le pubblicazioni e amore per quella Creatura che vedevo (e vedo) crescere a dismisura di giorno in giorno (oltre quattro milioni di contatti), sempre incredulo del fatto che tanta gente da tutto il mondo, si da tutto il mondo, si interessasse (e si interessi) alle mie storie. Incredulo ma tanto orgoglioso.
Sono grato alla mia Creatura perché mi ha fatto conoscere da migliaia di lettori, ma soprattutto mi ha fatto conoscere persone meravigliose, anche se alcune non personalmente, che, raccontandomi e condividendo con me i loro drammi familiari del passato, sono entrate stabilmente nei miei affetti (alcune di queste nemmeno lo immaginano), a prescindere da tutto; mi ha fatto vivere emozioni talmente intense che non dimenticherò mai; studiare e scrivere le terribili storie criminali che avete letto, estraniandomi per qualche ora dai problemi quotidiani, insieme al sostegno dei miei familiari, degli amici più intimi e l’affetto dei lettori, mi ha aiutato a superare momenti terribili.
E gli ultimi due anni sono stati davvero terribili (non mi riferisco alla pandemia, terribile per altri aspetti), segnandomi in modo decisivo dal punto di vista mentale. Negli ultimi mesi ho fatto sempre più fatica a scrivere, ma sono comunque riuscito ad andare avanti, portando anche a termine il terzo volume di Antichi Delitti mentre la luce dentro di me si affievoliva. Scrivere le ultime storie (compreso ciò che state leggendo) è stata una vera tortura.
Adesso che la luce si è spenta, lasciandomi confuso al buio, finalmente ho capito: devo arrendermi, è inutile continuare ad illudermi che nulla sia cambiato in me, la realtà è che non sono più in grado di gestire le mie emozioni, le mie azioni, i miei pensieri perché vivo in una condizione di precario equilibrio e non ho più quella forza e quella voglia di estraniarmi per studiare e scrivere che avevo un tempo, lasciando da parte i miei problemi e quindi, senza altri inutili giri di parole, è meglio finirla qui per cercare di ritrovare il mio equilibrio, l’unica cosa che conta, e so che sarà un’impresa lunga e difficile.
Ma certamente non posso salutarvi senza scusarmi e senza ringraziarvi per l’interesse e l’apprezzamento verso le mie storie; non posso non ringraziare gli amici che mi hanno aiutato pubblicando i loro scritti su Antichi Delitti, gli amici che hanno lavorato gratuitamente per me, gli addetti di tutti gli Archivi che ho frequentato, i miei avvocati, la mia criminologa, il mio editor dei testi, i miei grafici, il mio editore.
Il gruppo facebook “Antichi Delitti” ed il sito antichidelitti.it resteranno online certamente fino a maggio 2022, quando deciderò se rinnovare o meno il fitto dello spazio web.
Di nuovo grazie di tutto a tutti, è stato bello.